Anselmo Bencivegna
notaio
Padre della sfortunata Rosetta, giornalista della cronaca locale de l’Unità e moglie di Antonio Angelucci, scomparsa in tragiche circostanze,Anselmo si prende a cuore le sorti del genero, figlio di un collega nonché grande amico di gioventù, Domiziano, trattandolo come un vero e proprio figlio e assistendolo nell’ardua e impervia preparazione all’esame per l’abilitazione alla professione notarile.
Anselmo e Domiziano si conobbero infatti alla inaugurazione dell’anno accademico universitario del 1913 insieme alla matricola Vittorio Lo Russo e non si persero più di vista, proseguendo nello stesso percorso professionale che li avrebbe portati alla prestigiosa quanto lautamente ricompensata carriera notarile; solo Vittorio, intraprese invece la professione forense, ben consapevole, sin dall’inizio, che le porte del notariato non si sarebbero mai potute aprire per le dignitose ma insufficienti finanze di famiglia.
Membro di grado elevato dell’Ordo Sacrae Crucis, come del resto lo stesso Domiziano Angelucci e Vittorio Lo Russo, non esiterà ad utilizzare tutto il suo potere all’interno della Santissima Congregazione per fare luce sulle reali ed oscure motivazioni che si celano dietro la prematura scomparsa della sua unica figlia.