Suor Clementina
infermiera del reparto maternità
Maria Carbone entra nell’ordine delle Figlie della Carità nel 1944, poco dopo il compimento dei vent’anni. Era la prima volta che visitava la Capitale e la prima volta in assoluto che si allontanava dalla sua casa di famiglia alla periferia orientale di Oria, in provincia di Brindisi. Figlia di un professore di liceo e di una casalinga, Maria scopre la sua vocazione in maniera assolutamente accidentale come solitamente capita in coloro che sentono l’imperiosa e irrinunciabile chiamata del Signore. Lascia senza particolari rimorsi la sua famiglia consapevole del superiore e nobile compito di assistenza alle anime che una originaria vita di moglie e madre non le avrebbe sicuramente permesso.Conosciuta per la sua bonomia e serenità è capace di farsi voler bene da chiunque attraversi il suo cammino, trovandosi nella incapacità di denegare anche i più piccoli e velleitari desideri altrui.
Terminato il seminario triennale, con il nome di suor Clementina, viene assegnata al lotto 41 delle case popolari della Garbatella, al cosiddetto Albergo Bianco dove accumulerà una preziosa esperienza nell’assistenza agli infanti che la aiuterà notevolmente al reparto maternità dell’ospedale Santo Spirito ove verrà trasferita su specifica richiesta del primario, dott. Pennati il quale riuscirà a costruire una solida ed affiatata squadra di infermiere particolarmente preparate nella cura e nella assistenza delle partorienti e dei bambini appena nati.
Di spirito umile e remissivo troverà modo di affinare e completare la sua esperienza professionale sotto la guida dei due giovani medici del reparto, il dottor Cenci Bolognetti e il dottor Randazzo, giunto alle dipendenze del prof. Pennati agli albori del 1951.